Nel 2013, i turisti censiti nelle 749 strutture ricettive di cui dispone la nostra regione sono stati oltre 532mila, 15mila in più rispetto all’anno precedente, un numero mai raggiunto prima. In termini percentuali si tratta del 2,5% in più che ha determinato circa 1milione e 950mila pernottamenti (+3,6%). E’ dal 2007 che gli arrivi in Basilicata sono in progressiva e costante crescita, passando da 448.546 a 532.666: oltre 84mila turisti in più in 6 anni (+18%). Un dato importante che evidenzia una crescita di notorietà e una maggiore capacità attrattiva della Basilicata turistica e che impone continuità di impegno nella promozione affinché si raggiungano livelli ancor più soddisfacenti. Nell’analisi economica, maggiore rilevanza assumono le giornate di permanenza e dunque le presenze turistiche: più lunga è la permanenza e più si spende. La crisi degli ultimi anni ha prodotto su scala nazionale una minore capacità di spesa delle famiglie italiane che sta determinando un taglio anche nei consumi turistici. Si fanno infatti sempre meno vacanze o comunque vacanze più brevi e più economiche. Secondo Eurostat il calo delle presenze in Italia nel 2013 è di oltre il 4% mentre, come abbiamo già evidenziato, la Basilicata cresce di oltre tre punti recuperando gran parte della flessione dell’anno precedente, riportandosi vicino ai valori massimi mai raggiunti. Contribuisce a questo buon andamento l’afflusso di un rilevante numero di turisti stranieri, aumentati da 60.559 a 70.550 (+16,4%), generando oltre 172mila pernottamenti (+16,2%). Un dato davvero straordinario che accresce sensibilmente il peso del turismo estero in Basilicata (+13,1% di arrivi; +8,8% di presenze). Al contempo è di segno positivo anche l’afflusso di italiani (+1%di arrivi e +2,5% di presenze). Su base territoriale le presenze aumentano in percentuale innanzitutto nel Vulture-Alto Bradano, a Matera, nel Marmo Platano Melandro, nella città di Potenza, nel Metapontino; una sostanziale tenuta si registra a Maratea e più in generale nel Lagonegrese-Pollino (in valori assoluti si tratta di 5mila pernottamenti in meno, in un’area che comunque registra oltre 290mila presenze); mentre arretrano, la collina e la montagna materana, il cui peso relativo non è paragonabile ad altre aree regionali (con solo 1.099 posti letto), l’hinterland potentino e la Val d’Agri, cullatasi troppo – negli ultimi anni – sulle presenze garantite dall’industria estrattiva;una questione questa finalmente attenzionata dagli operatori locali che mostrano primi segnali di ripresa nelle azioni di promo-commercializzazione, a lungo trascurate nell’area. Più in generale, analizzando i dati turistici regionali dell’ultimo quinquennio (molto più significativi delle oscillazioni congiunturali) l’attenzione viene catturata non solo dall’impetuosa crescita di attrattività di Matera o dai positivi risultati del metapontino e di Maratea o da quelli meno vistosi del Marmo Platano Melandro (ancor più significativi poiché riguardano un’area interna), ma dalla capacità di tenuta, in gran parte del territorio, del sistema turistico, nonostante la crisi economica gravissima di questi anni. Una tenuta per nulla scontata in un tempo in cui tutte le altre attività economiche arretrano e pesantemente. Altro dato incoraggiante è l’incremento netto di imprese turistiche (+6,2%) ed il potenziamento dell’offerta che può contare su 39mila posti letto, un chiaro segnale di fiducia degli operatori nelle prospettive del settore. Inoltre “per valutare il ruolo del turismo in una regione – ricorda il prof. Emilio Becheri – non sono sufficienti i dati assoluti relativi agli arrivi e alle presenze ma è necessario relativizzare questi valori alla dimensione della regione e alla popolazione presente”. Un criterio evidente che consente di comparare i grandi con i piccoli senza cadere in tautologie prive di senso: calcolando dunque le presenze di turisti ogni mille abitanti lo stesso Becheri stila una graduatoria tra le regioni, su dati 2011, per molti versi sorprendente: le performance della Basilicata infatti risultano migliori di Campania, Puglia, Lombardia, Sicilia e Molise. Questi dati comparativi sono destinati a confermarsi se non addirittura a migliorare nel 2013. In realtà il fenomeno turistico è ben più esteso di quello registrato dalla statistica. Infatti, a quanti trascorrono almeno una notte nelle nostre strutture ricettive andrebbero sommati tutti coloro che affittano case per vacanza (fenomeno vistosissimo nelle destinazioni balneari come Maratea e la Costa Jonica) o che sono ospitati da amici e parenti (specie nelle aree interne), la cui dimensione si stima porti almeno a raddoppiare il numero delle presenze, fornendo un quadro ben più articolato e diffuso della crescita. E’ questo insieme, ulteriormente accresciuto da quanti si trattengono meno di 24 ore sul nostro territorio (turismo escursionistico), che determina la spesa turistica di cui beneficiano molteplici attività economiche (dai trasporti ai servizi di alloggio e ristorazione, dalle agenzie di viaggi alle guide turistiche, dalle attività artistiche e dell’intrattenimento alle imprese operanti nell’ambito delle attività sportive e di divertimento, dai musei e servizi culturali in genere agli stabilimenti balneari e cosi via). Il turismo dunque genera ricadute diffuse alimentando un gran numero di imprese e posti lavoro. In Basilicata sono oltre 5.300 le imprese del settore di cui, nel solo comparto“servizi di alloggio e ristorazione”, non meno di 3.800 unità locali (con un incremento di oltre il 10% nell’ultimo quinquennio) con oltre 10mila addetti, pari al 7,3% sul totale regionale: un dato indicativo anche per cogliere il contributo crescente che il turismo apporta al PIL regionale. Evidentemente non tutta la Basilicata ha una dotazione di strutture e servizi coerente con le esigenze del mercato turistico, né il turismo può costituire – ovunque e dappertutto – l’unica o la principale risorsa. Ci sono aree territoriali in cui si esprimono e possono esprimersi con altrettanto vigore altre vocazioni. Certamente però per alcuni territori il turismo si conferma come concreta possibilità per rispondere in modo significativo alla domanda di occupazione e di sviluppo. Il turismo lucano, infatti, con il suo positivo trend di medio – lungo periodo e i buoni risultati dell’ultimo anno, si configura come un settore vitale, capace di buone performance,con dinamiche davvero positive e promettenti nonostante i molteplici limiti di carattere innanzitutto infrastrutturale. Il turismo si conferma dunque una grande opportunità per la Basilicata e se molto lavoro resta da fare è altresì un dato incontrovertibile che molta strada è stata fatta grazie al protagonismo imprenditoriale e alla sempre più intensa collaborazione tra soggetti pubblici e privati (Consorzi turistici, G.A.L, Associazioni culturali, enti locali, Soprintendenze, Lucania Film Commission, Matera 2019, Commissione dei Lucani nel Mondo, Regione Basilicata e APT). Una solida base per guardare con fiducia allo sviluppo della Basilicata turistica.
Gianpiero Perri
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